martedì 12 ottobre 2010

Vorrei soffiare lieve

Vorrei soffiare lieve sui tuoi pensieri

farli volare alto

dove l'Etna abbraccia il cielo

E poi farei una vela

con mani di nuvole

e ti porterei lontano

dove io non ho peso

sulle tue spalle e sui tuoi desideri

dove io non ho memoria e non ho zavorra

di futuro o di presente troppo

vicini che non si può godere

E poi vorrei farti aquila

e vederti volteggiare libero

altissimo e fiero

e fiero, finalmente, anche di me

(la prima foto l'ho semplicemente trovata in rete; la seconda è banalmente mia. il soggetto che ritrae però non è banale: è il cratere centrale dell'Etna)

giovedì 16 settembre 2010

Banalmente Neruda

Banalmente Neruda. Che poi banale non è
Per nulla.
Oggi, che mi sentivo prosaica, per via della città, del fastidio, del rumore e dell'eccesso di odori palpabili d'una città sporca e decadente, che pure amo,
oggi, che il mio animo non era gentile
OGGI, questa poesia m'ha stupito, m'ha incantato.
L'ho letta per caso, vagando per blog e profili, e m'ha fatto sognare.
Sognare di trovare un tesoro così, e soprattutto di saperlo riconoscere e di non farlo scappare, o di non fuggire io.

Effetti di contrappunto..




"Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.

Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l'un l'altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perchè insieme è gioia...

Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto."

sabato 7 agosto 2010

Volevo dirti, ma scrivo

Le tue parole dal pozzo
sono scure
sincere con forme d'inganno
dure eppure alte di slancio
Ma non lettere d'alfabeto
io cerco
o lusinghe d'amore
io m'"accontento"
di ben altro
Pretendo magie
Misteri di chimica
che non voglio svelati
e profondità di luoghi da esplorare
e pensieri sul mondo
che non ci appartiene
che è di tutti e di nessuno
ma dove io ti vedo
ci sei e mi tocchi
e sei più vivo che mai
anche senza umidità di lacrime



Non ho certezze di me
da fondare nell' essere infedele
o debiti con un passato che m'affama
da saldare con uomini
da possedere o solo da guardare bramosa
Eppure non sono paga, nè quieta
nè cieca o sorda.
E sono libera
E apprezzo e sono avida di cose buone
Ed ho trovato una cosa:
il ciglio del tuo pozzo
E' un posto bellissimo
che vorrei fosse così anche per te
Lì mi piace restare
giocare e farmi guardare
e intrecciare le tue mani e il mio sguardo
il nero e la luce
il precipizio e l'orizzonte


(la foto è mia e ritrae una piccola "bocca" vulcanica)

venerdì 4 giugno 2010

Non mi trovo



Non mi trovo in quel puntino rosso

Non ci sono o non sono io

O forse non lo so

Mi manca la maglietta arancione da aspettare

E sognare trepidante

Non ho nemmeno triangoli a sbandierare

L’entusiasmo bagnato e le risate al sole

Insieme al batticuore

Si saranno slacciati dal mio bikini

Persi tra le onde

Oppure prima

Quando ancora non era mare

Saran finiti schiacciati sull’asfalto

Sotto le ruote di una macchina

Che forse era la mia

Eppure queste frattaglie d’anima

Che m’appartengono

Continuano a pulsare

Vedere e desiderare

Insensate sequenze di date

Di bocca e di mani

e saliva

a giocare tra le mie gambe

E a cercare sirene e complicità

Sommerse e precipitate

Sotto le onde gelide del tuo mare

Alto grigio e sfuggente